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LA PACE È L’UNICA SOLUZIONE

LA PACE È ANCORA POSSIBILE, È SEMPRE POSSIBILE.
NON DOBBIAMO SMETTERE DI CERCARLA, DI DESIDERARLA, DI COSTRUIRLA.
Per questo invitiamo tutti a camminare e a pregare per la pace, salendo all’Abbazia di Rosazzo, il 21 maggio 2023.
E’ un semplice gesto di solidarietà e vicinanza alle vittime del terrore e della violenza.
È un segno di volontà di rottura dello schema della guerra, e di vicinanza a chi, ora presente tra noi, ha sperimentato la violenza e la paura.
Cammineremo, sul nostro territorio, in una ideale unità con quanti partecipano nel medesimo giorno alla Marcia della pace da Perugia ad Assisi
.Facciamo eco all’appello di Papa Francesco “…a quanti hanno autorità sulle nazioni perché si impegnino concretamente per la fi ne del conflitto, per raggiungere il cessate il fuoco e avviare i negoziati di pace.
Quella costruita sulle macerie non sarà mai una vera vittoria”.
Alle ore 18.00 partiranno tre diversi cammini dalle chiese parrocchiali di Corno di Rosazzo, di Oleis, di San Giovanni al Natisone, che raggiungeranno l’Abbazia di Rosazzo.
Alle ore 19.30 avrà luogo la veglia, con canti, preghiere, testimonianze.

ACCENDI LA PACE!

Questo è stato il filo rosso della Veglia per la pace realizzata in Abbazia su spinta di alcune persone della nostra Collaborazione Pastorale, unitesi poi ad altri parroci e laici del circondario. E’ stata un’occasione intensa e partecipata, che ha toccato profondamente i partecipanti, circa 250.

I tre cammini hanno visto una buona partecipazione dalla nostra Collaborazione. Le proposte preparate hanno guidato la riflessione durante i percorsi, che da fisici sono diventati così momenti di crescita interiore.

 La veglia comune in Abbazia si è aperta con una telefonata in diretta con Flavio Lotti, l’organizzatore della Marcia per la pace Perugia-Assisi, che si è tenuta nello stesso giorno, e che ha incoraggiato questo intreccio di volontà, di impegno per lo stesso obiettivo: ricercare, desiderare, pregare per la pace.

  Ha sorpreso piacevolmente la presenza di una certa percentuale di giovani, sia nelle preparazioni dei cammini, sia nel collaborare a varie necessità: il canto nel coro costituito per l’occasione, la consegna delle candele da accendere, le letture, ma ancor di più la testimonianza dei giovani testimoni di esperienze di volontariato internazionale, con Marco Trink che ha riportato la sua personale esperienza in Congo con i Saveriani, durante la quale ha anche conosciuto il premio Nobel per la pace dott.Denis Mukwege che cura le donne sopravvissute a stupri e violenze.

  Erano con noi diversi rifugiati che già conosciamo per l’amicizia che abbiamo coltivato con loro: ucraini, bengalesi e di altre nazionalità.

  Anche loro si sono coinvolti preparando delle preghiere per i propri Paesi in guerra, con in cuore i loro familiari rimasti in zone di guerra o povertà. 

Siamo stati in completa sintonia con quanto scritto da papa Francesco: “Consideriamo la verità di queste vittime della violenza, guardiamo la realtà coi loro occhi e ascoltiamo i loro racconti col cuore aperto. Così potremo riconoscere l’abisso del male nel cuore della guerra, e non ci turberà il fatto che ci trattino come ingenui perché abbiamo scelto la pace.