LABORATORIO DI FRATERNIA’ MISSIONARIA: UNA NUOVA PARTENZA
Venerdì prossimo, 20 giugno, un gruppo di quindici persone partiranno per l’Albania. Tra loro, oltre a diversi amici del Laboratorio di Fraternità Missionaria della nostra Collaborazione Pastorale, anche due famiglie di Torviscosa coinvolte, dopo un corso di formazione SPA (Solidarietà per Azioni) nato per presentare le realtà missionarie e di cooperazione internazionale svoltosi a Udine e una coppia marchigiana del Gruppo dei Laici Saveriani avvicinati grazie alla rete missionaria saveriana che converge sempre in un’unica famiglia. Nel gruppo anche due medici udinesi che metteranno a disposizione anche quest’anno le proprie competenze per alcune visite mediche e per un piccolo ambulatorio pediatrico all’interno della scuola, durante tutti i giorni di permanenza a Berat. Non mancheranno tre giovanissime “missionarie” che partiranno assieme ai propri genitori.
La destinazione è sempre Berat, infatti, presso l’Istituto delle Suore Pie Filippini, ma prima il gruppo visiterà Scutari, a Nord, vicino al confine con il Montenegro, città simbolo della storia albanese, tristemente nota per essere stata località dove si è consumata la persecuzione del regime comunista di Enver Hoxha verso i cattolici, gli ortodossi e gli islamici e che giunse a proclamare l’ateismo di Stato nel 1967, unico caso in Europa.
Quando si è saputo della partenza per l’Amazzonia di padre Andrea che ha costituito il gruppo del Laboratorio di Fraternità Missionaria nel 2019, molti mi hanno chiesto: “che fine farà la missione in Albania?”.
Non credo ci sarà alcuna fine, la missione non si ferma mai, non avrà mai una fine!
Tutto ciò che è stato “costruito” con la forza della fede, qui e in Albania, l’entusiasmo che culmina nella partenza ma che si alimenta durante tutto l’anno grazie alla preparazione spirituale, le tante speranze seminate in terra albanese, i rapporti di amicizia e fratellanza nati e rafforzati nel tempo, il desiderio e la chiamata ad uscire dalla nostra chiesa per una chiesa dai confini diversi, continueranno a vivere e continueranno ad unire nuovi cristiani. Questa è la missione, una chiesa in movimento che si plasma di tempo in tempo, dopo abitudini o cambiamenti, che avanza a piccoli passi ma con l’orizzonte sempre vivo di fronte a sé e che arricchisce e si arricchisce proprio vivendo.
Accompagnerà spiritualmente questo gruppo, così sorprendentemente numeroso, padre Armando Coletto, un saveriano friulano, missionario per tanti anni in Ciad.
Non possiamo che augurare a tutti coloro che sono in partenza, di vivere con il pieno della forza e dello spirito cristiano, questi giorni di missione e a noi, che ne attendiamo il ritorno, di aprire, poi, il cuore ai loro racconti, alla loro gioia, alla speranza di cui sono e saranno testimoni.
Mandi!


